vivere in modo ecosostenibile – ecco come e perché sto cambiando

Vivere ecosostenibile o meglio l’ecososteniblità, non erano concetti di uso comune quando ero bambina.

Ricordo che a Roma davanti casa c’era un grande prato incolto (adesso parco regionale) dove vedevo pascolare le pecore. Era normale comprare la verdura al mercato o dal contadino ed il lattaio consegnava ancora porta a porta con la bianchina.

foto del casale della torre nel parco dell'aguzzano
fotocredit cdqKantnomentana
foto di pecore che pascolano
fotocredit cdqKantnomentana

Non erano i pimi del ‘900 ma qualche ventennio fa si! La vita credo fosse già sufficientemente ecosostenibile, e quindi non si sentiva il bisogno di parlarne.

Cosa vuol dire ecosostenibile

Se cerchiamo “ecosostenibile” su google oggi, escono circa 2 milioni di risultati. L’avocado toast, che di sostenibile ha ben poco, ne conta 85 milioni..siamo messi proprio maluccio!

“L’ecosostenibilità è l’attività umana che regola la propria pratica secondo assunti ecologisti nel quadro dello sviluppo sostenibile. “(fonte wikipedia)

immagine di ecososteniblità
fotocredit cngeologi

Agire in modo che le risorse non vengano sprecate e possano essere disponibili anche per le generazioni future, cosi come lo sono state per noi. Limitare l’impatto che le nostre azioni hanno sull’ambiente. Ovvero vivere ecosostenibile per preservare il nostro pianeta!

Quando ho iniziato ad essere più sensibile

Non so bene da quando io abbia iniziato ad essere più attenta. Avere Matildeboxer nella mia vita ha ammorbidito certe spigolosità, e mi ha avvicinata di più alla natura facendomi riflettere sui disastri che stiamo combinando.

La barca a vela è un’altra esperienza che mi ha cambiata. Quel giorno che lavando i piatti ho visto la scia lasciata in mare, mi sono sentita “una merda” per aver inquinato consapevolmente il mediterraneo, quello non è vivere ecosostenibile!

foto del mare inquinato
fotocredit VoltItalia

Greta ci ha messo del suo, perché sentir parlare cosi tanto di cambiamenti climatici e “futuro rubato” mi ha messo addosso un pò di ansia.

foto di un cartello Fridays for future
Firdays For Future

Instagram mi ha aiutata. Ad entrare in contatto con molte persone sensibili e preparate sull’argomento; ad accedere ad informazioni su prodotti e ricevere consigli sullo stile di vita da adottare per cercare di vivere ecosostenibile.

Rete Zero WasteEasy Eco TipsLa Balena Volante

loghi di siti ecologisti

Vedere l’Australia che brucia, le montagne senza neve, gli alluvioni continui e i 18 gradi a Dicembre sono tutte cose che mi fanno star male.

E se una goccia può fare il mare allora anche le nostre piccole azioni possono sicuramente essere di aiuto!

Cosa ho fatto concretamente

Sono ancora ben lontana dall’essere 100% sostenibile, i sensi di colpa sono tanti ed ancora non riesco a liberarmi di alcune comodità. Ma i cambiamenti si sa, richiedono tempo e io mi sento sulla buona strada.

Ecco qualche SUGGERIMENTO per iniziare :

SAPONI E DETERSIVI – in passato ho utilizzato le noci saponarie che sono molto utili anche se richiedono un pò di pazienza. Niente ammorbidente nella lavatrice ma mezzo bicchiere di acqua con altrettanto bicarbonato sciolto e qualche goccia di lavanda per profumare.

Ultimamente ho scoperto i prodotti di Bluariauna realtà tutta italiana di cui mi sono innamorata, che utilizza solo materie prime di origine vegetale e confezioni completamente riciclabili.

foto di prodotti per la pulizia ecologici
prodotti Bluaria

SPUGNETTE E PANNI PER LA PULIZIA. La mocrofibra sintetica dopo ogni lavaggio rilascia delle piccole particelle molto inquinanti. Un giubbotto in tessuto sintetico perde 1,7 grammi di microfibre ad ogni lavaggio il 40% dei quali viene riversato nei fiumi e negli oceani. La soluzione è utilizzare materiali naturali, come le spugnette in bamboo e in cellulosa che ho trovato da NAturasi.

foto di spugnette ecologiche
Spugentte in bamboo e fibra di cotone

RACCOLTA DIFFERENZIATA .Per rendere più facile ed ordinata la raccolta utilizzo la pattumiera a tre scomparti della Songmics .I bidoncini sono estraibili e si lavano con facilità. Per l’umido abbiamo un piccolo cestino che viene fornito dal comune di Roma.

pattumiera in metallo
pattumiera per la raccolta differenziata

Se avete qualche dubbio su dove gettare cosa potete aiutarvi con le app. Io ho provato Junker app , Il Rifiutologo (ma non funziona per tutti i comuni) e per Roma il sito dell’AMA (l’azienda Municipalizzata)

CIBI E ALIMENTI. Non sempre anzi quasi mai riesco a fare la spesa che vorrei, frutta e verdura al mercato o dal contadino e carne in azienda. Per far si che la spesa al supermercato abbia meno impatto possibile prediligo la verdura sfusa a quella confezionata, e rigorosamente di stagione.

foto dei pomodori

ACQUA IN BOTTIGLIA – sono viziata, forse, ma a me piace bere acqua molto frizzante durante i pasti e quella naturale nel resto della giornata. Per eliminare le bottiglie in plastica ma avere comunque l’acqua con “le bolle” ho comprato il gasatore Sodastream .

Sodastream gasatore
Gasatore di Acqua

Si utilizza acqua del rubinetto, ed ogni ricarica produce circa 80lt. Le bombole per la ricarica una volta smaltite (da Essselunga nel mio caso) vengono pulite e riempite nuovamente di CO2. E niente più plastica in casa e nell’ambiente!

Per Le BORRACCE diventate ormai una moda mi sono organizzata con tre diverse. Una sulla scrivania, una nella sacca dello sport e l’ultima a casa. La piu’ divertente è Aladdin della Schoenhuber ispirata agli animali.

borracce in alluminio ecologiche
borracce Aladdin

TE’ E TISANE – non avevo mai pensato che anche le bustine per gli infusi hanno un impatto sull’ambiente! La maggior parte infatti sono composte da nylon e polietilene tereftalato che a contatto con l’acqua bollente rilasciano microplastiche. (fonte Environmental Science and Technology). Se possibile utilizzo tè e tisane in foglie cercando di smaltire un pò alla volta tutte le bustine accumulate nel tempo. Sulla scrivania mug in ceramica o da asporto in bamboo.

tazze da asporto
tazze da asporto in bamboo

Di azioni da fare ce ne sono e ce ne sarebbero molte altre, e ridurre gli acquisti del fast fashion comprando “meno ma meglio” è un’altro degli obiettivi che mi sono posta da tempo.

La cura e l’giene del corpo richiederebbe un capitolo a parte, che mi riprometto di affrontare una volta che avrò finito di testare prodotti sia di grande distribuzione che di nicchia.

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