Un we a metà tra arte e oriente – Milano

Da romana atipica che cerca il freddo e la pioggia, io la città del Duomo l’ho amata, fin dalla prima volta in cui ci ho messo il naso.

Credo fosse nel periodo dell’università, per il Salone del Mobile, mio cugino mi aveva ospitata nella sua casa a Porta Venezia, un piano terra con giardino all’interno di un palazzo d’epoca, che era la casa dei sogni.

Di Milano amo la nebbia ormai rara, le giornate grigie, il freddo pungente, i boschi che si nascondono dentro ai cortili dei palazzi, le terrazze giardino, le biciclette, il senso di ordine ed eleganza silenziosa che si respira per le strade e così via, potrei continuare per ore elencando tutto ciò che mi fa essere felice ogni volta che arrivo.

L’occasione è stata sportiva questa volta, ed ha immerso me ed il mio tifoso in un week end a metà tra l’oriente e l’arte contemporanea.

Il welcome alla stazione, me lo dà l’ape Lu Bar con le sue lucine calde ed i tavolini mi accoglie come un abbraccio caloroso e ispirante.

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Stazione Centrale – Lu Bar

Iniziamo da qui il nostro week end da foodtrotter!, Piazza Gae Aulenti mi ha riportata a Berlino con i suoi grattacieli, lo specchio d’acqua e gli scorci sul bosco verticale, e tra passerelle e scale senza accorgermene ero già a Corso Como, strizzando l’occhio al civico piu’ famoso (il 10 N.d.R.) , sbirciando nella ferramenta che da sempre vende gli interruttori di ceramica per finire sulle scale mobili di Eataly a mangiare il gelato.

Tra modernariato nei vicoli di Brera , pasticcerie che scaldano il cuore e shopping virtuale da vera “radgirl“ a via Solferino, è arrivata l’ora di cena e con la voglia di ramen siamo andati da Zazà Ramen . La cena perfetta in un sabato perfetto, profumo caldo e fumante di Giappone su tavoli di legno semplici e sgabelli zen.

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E’ già domenica e c’è il sole, cosi la Fondazione Prada ci aspetta.

Non siamo riusciti a visitare la casa d’oro non avendo prenotato, ma l’architettura degli spazi le prospettive e l’alternarsi di pareti di cemento, riflessi delle vetrate e ricorsi verticali arancio intenso non ce ne hanno fatto sentire la mancanza.

 

Fame, fame, e dove andare se non a via Paolo Sarpi per un’immersione nella Cina che ci piace? Della via dismessa con furgoni sui marciapiedi e sacchi blu ovunque che ricordavo, ritrovo una strada pedonale, alberelli, panchine e soprattutto la Ravioleria Sarpi , che Baozi cosi solo la mia amica Vivian me li ha fatti mangiare a Shanghai.

Felici come le rondini a primavera siamo volati lungo il Parco Sempione fino a Piazza Duomo dove l’altro capo della Fondazione, ci aspettava, sul tetto della Galleria Vittorio Emanuele per il gran finale.

L’abbiamo salutata cosi la nostra milano, con una carezza alle cupole della galleria, strizzando l’occhiolino a Gualtiero Marchesi e la sua vetrina gourmet per la boutique di Prada.

 

 

 

DOVE ANDARE

https://www.comune.milano.it/

DOVE DORMIRE

Bulgari Hotel

http://www.bulgarihotels.com/en_US/milan/the-hotel/overview

DOVE MANGIARE

Zaza Ramen – via Solferino 48 Milano

zazaramen.it/it/

Ravioleria Sarpi – via Paolo Sarpi 27 Milano

DOVE PERDERSI TRA ARCHITETTURA MODA E DESIGN

Fondazione Prada

www.fondazioneprada.org/

Piazza Gae Aulenti – Bosco Verticale

http://www.residenzeportanuova.com/it/residenze-bosco-verticale/

10 Corso Como

http://www.10corsocomo.com/

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